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Google Research: nuovo algoritmo per Google

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Google Research: nuovo algoritmo per Google – Ask The Right Questions –

Sembra essere passata senza particolari clamori la dichiarazione di Google Research che annuncia via Twitter la pubblicazione di un documento di ricerca sul nuovo algoritmo di apprendimento automatico Ask The Right Questions, scopriamo assieme questa novità!

Poni le giuste domande

Ask The Right Questions: Active Question Reformulation with Reinforcement Learning” è il titolo del documento pubblicato da Google Research durante la Sixth International Conference on Learning Representations di Vancouver in Canada.

Ispirato dalla capacità umana di porre le domande giuste, l’algoritmo si pone l’obiettivo, attraverso una riformulazione delle domande, di restituire i migliori risultati per la ricerca tentando di fornire soluzioni sempre più vicine ai desideri dell’utente.

 

Una delle principali novità dell’algoritmo è l’utilizzo di funzionalità avanzate  Apprendimento rinforzato . Inoltre, l’algoritmo non ha alcuna conoscenza di come funzioni il sistema di classificazione. In questo modo vengono riformulate le query dell’utente, ponendo al motore del ranking differenti domande e in base a questo l’algoritmo di apprendimento automatico sceglierà le risposte migliori dai molteplici set di risposte a disposizione.

Come funziona l’algoritmo?

L’utente fa la domanda, l’algoritmo di Machine Learning, chiamato agent, riformula tale domanda in più domande e quindi le invia all’algoritmo di Ranking. Quest’ultimo restituisce una serie di risultati che l’algoritmo agente riceve scegliendo la risposta migliore.

 

Perché il nuovo algoritmo è importante?

Dal punto di vista della SEO, l’algoritmo si pone quasi da filtro tra l’utente e l’algoritmo di ordinamento normale, decide cosa è meglio visualizzare nella SERP, rimescolando di fatto le carte in gioco e influenzando in maniera massiva i fattori che condizionano il posizionamento come i link, il testo nei tag title o gli anchor text, oggi molto importanti ma probabilmente, in un prossimo futuro non più cosi decisivi.

Gli algoritmi di  ranking non decideranno più quali saranno i siti classificati nella top 10, per questo motivo gli studi fatti sulla classificazione, che aggregano milioni di risultati di ricerca, potrebbero non essere del tutto precisi. Infatti esistono già altri algoritmi che mettono da parte il concetto classico di “ranking factor” e riordinano la SERP secondo parametri differenti.

Quali saranno gli scenari futuri?

La piena soddisfazione dell’intento di ricerca dell’utente attraverso un miglioramento della precisione è un obiettivo importante per Google, in quanto potrebbe avere un controllo sulla qualità della query e della sua SERP.

In uno scenario così dinamico in cui l’Intelligenza artificiale, i Big Data e il Web semantico assumono un’importanza sempre più rilevante, il SEO specialist oltre a un aggiornamento costante, deve avere sempre più competenze trasversali.

Anche se questo specifico algoritmo potrebbe non essere attualmente in uso, esistono già altri algoritmi che svolgono una funzione simile mettendo da parte i risultati dell’algoritmo di classifica e riordinando le SERP usando fattori che non sono fattori di ranking. Siamo difronte ad aggiornamento di pertinenza, per tale motivo fluttuazioni delle SERP saranno normali.

Per capirne la causa dovremmo vedere le nuove classifiche e studiare i siti web dei “vincitori”

Siamo finalmente arrivati ai motori di ricerca di quarta generazione e al consolidamento della leadership indiscussa di Google e dei sistemi di Apprendimento Automatico e Intelligenza artificiale?

fonte partizale searchenginejournal

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